Il mio nome è Andrea Viscusi e queste sono le mie storie

Intervista ad Andrea Viscusi su L'esatta percezione, antologia di suoi racconti fantastici curata da RiLL
di Alberto Panicucci
[pubblicato su RiLL.it nel febbraio 2020]

Dal 2012 le antologie personali della collana Memorie dal Futuro si chiudono con un'intervista all'autore dei racconti pubblicati nel volume. Con piacere proponiamo adesso on line le domande e le risposte di Andrea Viscusi sui racconti di L’esatta percezione (e non solo!).


Andrea, quest’anno l’antologia personale di RiLL è dedicata a te. Che effetto ti fa?

Per me è come la chiusura di un cerchio, visto che il Trofeo RiLL è stato uno dei miei primi approdi nell’ambito della narrativa (nell'ormai lontano 2010 il bravo Andrea fu premiato per la prima volta in un concorso RiLLico, giungendo terzo al Trofeo RiLL con "Il Lettore Universale", NdP).
Mettere qui insieme le mie storie mi dà un senso di compiutezza. Inoltre sulle pagine di questa serie di antologie sono passati autori che stimo molto, come ad esempio Francesco Troccoli, Davide Camparsi e Luigi Musolino, quindi è un piacere unirmi al “club”.

Questa è la tua terza personale di racconti, dopo “Spore” e “Il lettore universale”. Per non parlare poi dei numerosi racconti che hai pubblicato su riviste e antologie collettive. È solo un caso o il racconto è una forma espressiva che ti piace in modo particolare?

Non è un caso. Sono convinto che la narrativa breve abbia un valore spesso sottovalutato dal mercato, dal pubblico e dagli autori stessi. Soprattutto quando si parla di racconti “di genere”, la storia contenuta in poche pagine ha un peso specifico maggiore rispetto a un romanzo, e quindi un impatto molto più forte. Per la stessa ragione, ritengo che scrivere un buon racconto sia più difficile che scrivere un buon romanzo.

I racconti in questo libro sono stati scritti nel corso di una decina d’anni. Rileggerli tutti, al di là del mero lavoro di revisione formale, che effetto ti ha fatto?

Rileggere un lavoro che risale a diversi anni fa è sempre un’esperienza straniante, perché ci si confronta con una “versione di sé” che può essere cambiata molto con il tempo.
Ho avuto il piacere di scoprire che, anche se a livello di forma questi racconti non corrispondevano del tutto alla mia scrittura attuale, i contenuti e i temi di fondo erano ancora validi. Forse non sono cambiato tantissimo.

Questa antologia si chiama L’esatta percezione. In effetti, con i tuoi racconti spesso suggerisci al lettore che la realtà non sia esattamente quel che sembra… Realtà e percezione sono così diverse, ai tuoi occhi?

Non voglio sconfinare troppo nel filosofico, ma credo sia un fatto innegabile che la realtà è solo percezione. Tutto ciò che conosciamo è mediato dai nostri sensi, che hanno dei limiti ben conosciuti, la nostra stessa mente è un ammasso di gelatina sottoposto a scariche elettriche… Come si può pensare che potremmo avere una esatta percezione della realtà?
Per cui, ci sarà sempre qualcosa che non vediamo, non percepiamo o non conosciamo. La realtà, che è un concetto del tutto soggettivo, può cambiare da un momento all’altro per ognuno di noi.

Forse anche per questo alcuni racconti parlano della follia, vera o presunta, dei protagonisti…

Sì. È un tema che si collega molto a quello della percezione, visto che la follia di uno può essere la normalità di un altro, e viceversa. Ogni persona costituisce un diverso modo di sperimentare il mondo, un setaccio attraverso cui filtra l’universo che esiste solo per quel particolare individuo. Questo naturalmente può portare anche a perversioni perché, se ciò che io vivo esiste solo per me, è molto facile che arriverà a scontrarsi con ciò che vivono gli altri, ed è complicato decidere chi ha ragione.

Spesso nelle tue storie il Fantastico è un elemento tutto sommato piccolo, ma sostanziale per il futuro dei protagonisti, oppure è di grande portata, ma inserito in un mondo che comunque è quello che tutti conosciamo…

Mi piace pensare a storie che abbiano qualcosa “fuori posto”. Può essere quindi un mondo del tutto riconoscibile e vicino alla nostra realtà, tranne che per un particolare, oppure un mondo completamente diverso, ma simile per un solo fondamentale dettaglio. Questo determina quel senso di straniamento che secondo me cattura l’attenzione del lettore, per portarlo poi a mettere insieme gli indizi e capire di cosa si sta parlando davvero. Il risultato finale della lettura dovrebbe essere una domanda, un dubbio, che rimanga in testa anche dopo aver finito il racconto.

I personaggi dei tuoi racconti sono spesso chiamati a fare delle scelte, anche molto importanti per la loro vita. Il tema della responsabilità ti intriga particolarmente?

Credo che sia, in buona sostanza, il tema che emerge più spesso nelle mie storie. Questo perché, alla fine, tutto ciò che siamo è determinato dalle scelte che compiamo, o evitiamo di compiere. Realizzare questo è importante, e in genere cerco di mettere i miei personaggi in situazioni che li obbligano a non rimanere neutrali, in cui bisogna per forza prendere una posizione.

Altro tema ricorrente è quello della paternità. Alcuni racconti sono, prima di tutto, storie che ruotano intorno a padri e figli.

È un altro tema che, con il senno di poi, noto spesso emergere dalle mie storie. Più che il semplice rapporto padri-figli, credo sia da interpretare come il rapporto tra le generazioni.
Forse, da buon millennial, il fatto di appartenere alla prima generazione che dal Dopoguerra in poi si è ritrovata più povera della precedente ha influito sulla mia percezione di questo argomento, e sento molto il tema delle responsabilità che i genitori hanno nei confronti dei figli, nella scelta di quale tipo di mondo lasciargli.

Come autore ti cimenti con storie fra loro abbastanza diverse… e come lettore?

Spazio abbastanza nei campi della narrativa fantastica, dal weird all’horror, dal surreale allo slipstream. Il mio interesse principale rimane comunque la fantascienza, mentre in genere sono meno attratto dal fantasy. Tengo una divisione abbastanza equilibrata tra autori italiani e internazionali. Negli ultimi anni mi sto in realtà appassionando anche a testi non di narrativa, saggi di vario genere sugli argomenti che più mi attirano.

Come scrivi le tue storie?

Di solito un racconto nasce come un singolo spunto, che può saltar fuori in qualunque momento. Me lo appunto da qualche parte, e lì rimane, a volte anche per anni.
Probabilmente però a livello inconscio lavoro sull’idea, perché a un certo punto mi rendo conto che è pronta e c’è una storia che può nascere da quel seme iniziale. Allora cerco di definire bene in che direzione il racconto deve andare, e se serve butto giù una scaletta indicativa. Non scrivo mai d’istinto: quando mi metto al lavoro so sempre come la storia deve procedere.

Al di là dei racconti in questo libro, per te cosa c’è dietro l’angolo, ora? Hai progetti, idee, obiettivi?

Nonostante la mia dichiarata passione per i racconti, so bene che il mercato vuole romanzi e quindi sto cercando di focalizzarmi su quelli. Ho uno young adult già pronto in cerca di collocazione, e sto lavorando all’espansione di un racconto scritto alcuni anni fa.
Il mio obiettivo a medio termine è quello di trovare spazio al di fuori della ristretta nicchia dei lettori “di genere”. Vorrei riuscire a portare la fantascienza a quei lettori che non sanno bene neanche cosa sia, per far capire che è davvero il tipo di narrativa che spiega al meglio il mondo, soprattutto quello di oggi. Allo stesso tempo, sto provando a piazzare qualche racconto su riviste internazionali. Finora ho accumulato una corposa serie di educatissimi rifiuti, ma non mi lascio scoraggiare.

(nella foto: Andrea Viscusi a Lucca Comics & Games 2019, mentre parla dell'antologia "L'esatta percezione" durante la premiazione del XXV Trofeo RiLL; foto di Valeria De Caterini)

Per maggiori dettagli sull’antologia “L'esatta percezione” rimandiamo a un’altra pagina di questo sito (il libro è disponibile presso RiLL, su Amazon, Delos Store e, in formato e-book, nel kindle store di Amazon)



Andrea Viscusi
L’esatta percezione
Nove racconti
Quality Games
124 pagine, formato tascabile.
Illustrazione di copertina: Valeria De Caterini
prezzo di copertina: 10 euro (qui la pagina per l'acquisto su Amazon)
prezzo speciale RiLL: 10 euro (spese postali incluse)







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