Giochi di ruolo: roleplaying vs. storytelling

Il resoconto della conferenza di Andrea Lucca e Roberto Recchioni a Lucca Comics & Games 2022
di Laura Di Marco e Serena Valentini
[pubblicato su RiLL.it nel dicembre 2022]

L’edizione 2022 di Lucca Comics & Games segna il ritorno di Lucca Educational, la sezione del festival dedicata a incontri più raccolti e specialistici con gli ospiti della manifestazione. Fra i tanti seminari proposti, proponiamo il report (delle “nostre” Laura Di Marco e Serena Valentini) della conferenza di Andrea Lucca e Roberto Recchioni, che hanno discusso delle differenze fra due tipologie di giochi di ruolo: “roleplaying vs. storytelling”.

Andrea Lucca e Roberto Recchioni hanno dato vita ad un incontro che, complice anche l'ambiente raccolto della sala nell’istituto “Villa Gioiosa” di Lucca, ha avuto più il sapore di una piacevole chiacchierata tra amici che di una conferenza tra due indiscussi esperti di gioco di ruolo.

Andrea Lucca, in arte “il Rosso”, è una figura di riferimento per quanto concerne il gioco di ruolo organizzato e come produttore di podcast di successo (come la “Locanda del Drago Rosso”). È autore di giochi e avventure, tra cui Codex Venator, membro del team creativo di Journey to Ragnarok e di altri prodotti distribuiti internazionalmente, organizzatore di eventi per case editrici, tra cui la Need Games, e realtà associative.
Invece Roberto Recchioni, romanissimo anche nell’accento, è sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico, personalità web. Ha scritto storie con personaggi iconici come Tex, Diabolik e Topolino e ha creato John Doe e Detective Dante (entrambe insieme a Lorenzo Bartoli), le serie Battaglia, David Murphy: 911 e Orfani. Da alcuni anni è il direttore della famiglia di collane dedicata a Dylan Dog.
(inoltre, dal 2021 Roberto Recchioni è giurato del Trofeo RiLL; qui accanto, in foto, immortalato alla premiazione del 28esimo Trofeo RiLL a LCG 2022, NdR)

Venendo al tema della discussione, c’è ovviamente una differenza tra giochi roleplaying e giochi storytelling.
I giochi roleplaying sono definiti da meccanismi associati al mondo creato per quel gioco e richiedono che il giocatore prenda decisioni come se fosse il personaggio. I giochi storytelling sono, invece, definiti da meccanismi di controllo narrativi in cui l’elemento principale è il controllo sulla narrazione. Nel gioco storytelling, in pratica, i giocatori sono sia i personaggi che i narratori, allo stesso tempo.

Ovviamente, questi due tipi di gioco di ruolo hanno caratteristiche molto diverse. In quelli roleplaying i personaggi sono più importanti della storia narrata, hanno generalmente un processo di crescita e il master ha un ruolo fondamentale nella narrazione e nella successione degli eventi di gioco. Nello storytelling, invece, lo svolgimento della storia è più importante dei personaggi stessi, il cui valore è collegato alla loro capacità di contribuire allo sviluppo della storia, che in genere è collettiva.

Nel dibattito si è discusso di quanto nello svolgimento di un gioco di ruolo roleplaying debba essere considerata importante la componente narrativa, sia che venga attuata da parte del master sia da parte dei giocatori. In pratica, per i relatori, non è giusto utilizzare la capacità narrativa come indice per definire la bravura del giocatore o del master, in quanto esistono stili di gioco enormemente diversi, spesso influenzati anche dalle meccaniche stesse del regolamento, in alcuni dei quali la “abilità narrativa” ha un valore marginale. Non è detto quindi che il giocatore che non impersona con scioltezza il suo personaggio, calandosi nella narrazione diretta, sia meno bravo di chi lo fa; tutto dipende dallo stile scelto da quella specifica compagnia.
Stesso discorso per il master. Ovviamente, nel caso di un gioco storytelling, la capacità narrativa ha molta più rilevanza, in quanto serve a dare senso allo svolgimento stesso della storia. E la qualità maggiore di un narratore è quella di suscitare emozioni, che permettono di coinvolgere e rendere credibile la narrazione.

Il gioco di ruolo roleplaying richiede che il master abbia alcune qualità, soprattutto quella di gestire in maniera coerente la storia, e riesca a districarsi in situazioni impreviste facendo proseguire il gioco coerentemente, senza togliere nulla a quest’ultimo o alle scelte dei giocatori. Secondo Recchioni, la conoscenza minuziosa delle regole non è poi così essenziale per un master, quanto piuttosto la capacità di costruire e portare avanti una storia in maniera credibile. Anche l’originalità non è prioritaria, mentre lo è per i giochi narrativi.

Per quanto ci riguarda, abbiamo trovato interessante l'osservazione secondo cui, nelle avventure, bisognerebbe sempre inserire una mappa del mondo in cui sono ambientate, perché il giocatore, guardando la mappa, si appassiona ai luoghi che non conosce, più che a quelli menzionati nella storia, ovvero ha bisogno di sapere che un dato luogo “esiste”, a prescindere dal gioco (cioè anche solo nella fantasia), e che fa parte di un mondo geograficamente strutturato, che lascia pregustare infinite altre avventure. Questa osservazione ha subito richiamato alla nostra memoria la piacevole sorpresa di scoprire la cartina geografica della Terra di Mezzo all'inizio de “Il Signore degli Anelli” di Tolkien.

Nel complesso, l’incontro è stato interessante e l'attenzione di chi vi ha assistito è rimasta sempre alta, anche grazie alle inesauribili citazioni di giochi, confronti tra meccaniche e aneddoti divertenti che i due relatori hanno tirato fuori dalla loro lunga carriera di giocatori. La platea, a fine intervento, ha posto parecchie domande e non sono mancati anche momenti di humour perché prima di tutto... il gioco è divertimento!


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